La macchina statale malata di “consulentite”: nel 2014 è costata oltre 1 miliardo di euro

La “consulentite” è la prassi di affidare incarichi a consulenti e collaboratori all’esterno del suo perimetro: nel 2014 è costata oltre 1 miliardo e 190mila euro, con una «variazione percentuale in aumento del 61,32%», in controtendenza «con la diminuzione della spesa» degli anni precedenti. A fare il bilancio è la relazione 2015 al Parlamento della ministra della Pubblica amministrazione Marianna Madia, relazione basata sui dati dell’Anagrafe delle prestazioni per il monitoraggio e la trasparenza della spesa pubblica.

I compensi per incarichi conferiti a consulenti e collaboratori esterni — scrive il Sole 24 Ore — «hanno subito un considerevole aumento» soprattutto nelle amministrazioni appartenenti alla tipologia “Regioni e autonomie locali”, dove nell’anno considerato si è registrata la crescita del 113,28% sul 2013. Seguono i comparti “Ricerca” (+56,17%), “Scuola” (+55,20%), “Università” (+45,66%), “Sanità” (+33,19%) e gli organi centrali dello Stato, ovvero ministeri, Presidenza del Consiglio dei ministri, e Agenzie fiscali, per i quali l’incremento è stato più modesto: +32,11 per cento. Le Autonomie conquistano il podio anche in termini di budget destinato alle consulenze: «Il maggior numero di incarichi appartenenti alla classe di importo oltre 15mila euro sono liquidati da “Regioni e autonomie locali”, (37,33%). E un’altra fetta consistente riguarda la Sanità: 35,06 per cento.

I dati contenuti nel monitoraggio, secondo il quotidiano economico, rispecchiano non tanto un incremento delle consulenze (solo l’1,5% in più rispetto al passato) quanto l’evidente fine di un ciclo di “aiuti” esterni alla Pa, come conferma la forte crescita degli incarichi liquidati, ovvero saldati dall’amministrazione. Inoltre ha subito un boom l’importo medio. Infatti, sempre dalla relazione presentata al Parlamento dal ministro della P.A, Marianna Madia, si legge: «Nel 2014 è aumentato in modo considerevole il numero di incarichi liquidati (40,24%). Quanto al compenso medio per incarico, questo «ha avuto un aumento del 15,03%, passando da 3.844,50 euro a 4.422,33 euro erogati rispettivamente nel 2013 e nel 2014».

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